Come già portato in evidenza in un nostro precedente articolo, avevamo prospettato che il turismo di prossimità o comunque fidelizzato poteva rappresentare lo zoccolo duro o comunque attutire nella fase “post trauma” la ripartenza nelle località turistiche, soprattutto in montagna.
Adesso questo concetto viene rilanciato dalla STAMPA nelle Valli Olimpiche di TO2006 che promuovono e di certo auspicano l’effetto “cocooning” ovvero riprendere a frequentare in modo assiduo il nostro bozzolo, non uscire allo scoperto o comunque non esplorare troppo in giro. Mi sembra calzi a pennello la metafora del cucciolo che allo stato selvatico comincia ad esplorare il mondo cominciando dai dintorni della tana dove è nato.
Ovvero, pensare di essere tutti ritornati al nostro stato primordiale di “cucciolo” qualcuno potrebbe pensare anche ad una rinascita ma noi preferiamo interpretarlo come una riconquista e rivalutazione della propria “confort zone” che con il tempo tornerà ad espandersi esplorando tutto quello che il mondo ci offre, ben al di la delle colonne d’Ercole.
I focus che dovranno sviluppare questo concetto andranno dalla facilità e sicurezza nei trasporti, alla possibilità di condividere ampi spazi di territorio, magari meno passeggio nei centri dei villaggi di montagna e più escursioni alla ricerca di sentieri poco frequentati; servizi elastici capaci di adattarsi alle nuove esigenze e soprattutto infrastrutture di rete che consentano tutto ciò che abbiamo scoperto essere possibile a distanza anche con la modalità “remote control” ad esempio anche per le proprietà immobiliari.
Individuare “spazi sicuri serviti ed assistiti” saranno le chiavi che potranno aprire nuove prospettive alle località turistiche e più ampi saranno questi spazi maggiore sarà il richiamo verso un turismo che non può nel prossimo futuro continuare ad essere solo di prossimità.
